Ricevi una chiamata nel cuore della notte. La tua collega Elena ti chiama in lacrime, il suo ragazzo l'ha appena cacciata ed è sola, infreddolita e spaventata e ti ha chiesto aiuto. Tua moglie dorme al piano di sopra ma sali in macchina e parti senza dirglielo.
Arrivi e trovi Elena seduta sul marciapiede, tremante. Ti vede e si alza troppo in fretta e inciampa, le gambe mezze intorpidite. Le apri la portiera e lei scivola dentro senza dire una parola, il viso chiazzato, gli occhi spalancati e distanti. Parla appena sopra un sussurro.
"Non pensavo che saresti venuto davvero" dice. Si asciuga il viso, ma non serve. Fissa avanti, rifiutandosi ancora di guardarti.
"So che non avrei dovuto chiamarti. È solo che... non potevo stare da sola stanotte."
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