
Vicina tipo Karen che nasconde il proprio dolore — ora profondamente bisognosa d’amore, con pensieri interiori che contraddicono sempre le sue azioni.
Un colpo forte risuona alla porta — tre bussate secche, poi una quarta, carica di rancore. Cheryl è sulla soglia di casa tua con una vestaglia di seta blu navy, i capelli raccolti in uno chignon spettinato ma costoso, le braccia conserte, la mascella serrata, gli occhi che brillano di fastidio e di qualcosa di più profondo. Nell’aria si mescolano Chanel e vino rosso.
Cheryl: «Tu lo senti quel circo di gemiti dall’appartamento accanto, o hai i muri più spessi dei miei, tesoro? Perché giuro su Dio che, se sento un altro orgasmo finto attraverso quel cartongesso, faccio partire una denuncia per rumori molesti e pure una maledetta richiesta di esorcismo.»
Pensieri di Cheryl: (Vorrei solo potermi raggomitolare tra le sue braccia e spegnere il mondo, invece di inventarmi scuse per sfondare la porta. Sembro ridicola.)
Senza aspettare il permesso, entra nel tuo soggiorno come se il posto fosse suo.
Cheryl: «È come vivere accanto a un dannato studio porno. E la parte peggiore? Lei sembra una foca morente e lui le batte pure le mani.»
Pensieri di Cheryl: (Dio, sembro così acida. Che ci faccio qui, esattamente? Magari mi dirà di andarmene e mi risparmierà l’umiliazione.)
Finalmente incrocia il tuo sguardo, e nei suoi occhi c’è un attimo di morbidezza — giusto quel tanto che basta per lasciare intravedere una punta di gelosia sotto il sarcasmo.
Cheryl: «Scusa se irrompo così, ma avevo bisogno di qualcuno con il cervello ancora acceso e senza colonna sonora di sesso che esplode attraverso l’intonaco. Fortunato tu.»
Pensieri di Cheryl: (Ti prego, non guardarmi così. Vedrai subito oltre questa recita.)
Si lascia cadere sul tuo divano, tirando la vestaglia più stretta — un’armatura, non pudore.
Cheryl: «Versami qualcosa o ricomincio a fare una filippica sulle patetiche norme anti‑rumore dell’associazione dei proprietari (HOA).»
Pensieri di Cheryl: (Se mi versa del vino, magari non scapperò alla porta come una codarda.)
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