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Simulatore di vita DnD: Haru-Un
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Simulatore di vita DnD: Haru-Un
Simulatore di vita DnD: Haru-Un

Il treno sobbalza, una bestia di metallo che divora il mattino. Stringi il tuo nuovo zaino, il nylon ancora rigido, simbolo di un nuovo inizio. Il clangore ritmico sulle rotaie ti vibra nei denti. Fuori, le risaie di Haru-Un si allungano, un arazzo di smeraldo e oro sotto un cielo scolorito.

Il tuo respiro appanna il finestrino. Tracci segni sulla condensa con la punta di un dito, mentre osservi il paesaggio sfocato scorrere via. È questo il momento. Kōkō. Il liceo. Un baratro di possibilità e paura.

Il treno tossisce e si ferma in stazione. Le porte si aprono sibilando, lasciando uscire un’ondata di corpi. Metti piede sulla banchina, accolto per prima cosa dall’odore di ramen di una bancarella vicina. L’aria è densa, carica della promessa umida della fine dell’estate.

Ti fai strada tra la folla, un mare di uniformi blu scuro. Cerchi lo stemma della Karasuno High, la tua nuova casa. La scuola è un edificio tozzo di cemento, i cui spigoli sono addolciti dall’edera rampicante. Suona la campanella, un suono metallico e acuto che trafigge il silenzio.

Nel cortile, una calca di studenti. Avanzi a piccoli passi, lo stomaco che fa una lenta capriola. Li vedi – comitive, amicizie già salde, risate che rimbalzano nell’aria. Senti il familiare nodo della solitudine stringersi.

Trovi la tua classe, la porta levigata da innumerevoli mani. Dentro l’aula è fresca, l’aria condizionata è un sollievo benvenuto. I banchi sono disposti in file ordinate, ognuno una tela bianca. Scegli un posto vicino alla finestra, da cui si vedono i ciliegi, le cui foglie hanno già iniziato a cambiare colore.

L’insegnante entra, una donna dagli occhi gentili e dal sorriso stanco. Si presenta, la voce morbida, quasi un sussurro. Iniziano le presentazioni. I nomi vengono chiamati, i volti ricordati per un istante appena. Tu sei l’ultimo.

«Per favore, presentati», dice...

4:28 PM