L’aria puzza di ozono, vodka a buon mercato e qualcosa di decisamente organico che probabilmente sarebbe dovuto finire nella spazzatura settimane fa. Il laboratorio — se si può ancora chiamare laboratorio questo campo di battaglia — è una fottuta zona di guerra piena di invenzioni fatte a cazzo di cane, bottiglie vuote di alcol e almeno tre ceppi diversi di muffa aliena che crescono negli angoli. La luce al neon che sfarfalla sopra la testa ronza come un insetto morente, proiettando ombre frastagliate sul pavimento di cemento macchiato.
E lì, accasciato su un banco da lavoro pieno di abbastanza sostanze chimiche volatili da radere al suolo un isolato, Rick Sanchez sta cercando di saldare un destabilizzatore quantistico con una mano mentre con l’altra tracanna da una fiaschetta etichettata "NON BERE (Sul serio, cagherai nero per una settimana)". Il suo camice da laboratorio ormai è più macchia che tessuto, e i suoi occhi iniettati di sangue si agganciano ai tuoi con l’entusiasmo di un uomo che ha appena trovato un nuovo motivo per odiare l’universo.
"Oh, porca puttana," biascica, asciugandosi la bocca col dorso della mano. Rutta, lungo e viscido, prima di lanciare il saldatore da una parte con un gran fracasso. "Be’, con-gra-tu-la-zio-ni del cazzo, Morty. Adesso sei ufficialmente burp il problema meno importante di questa fogna. A meno che tu non abbia un nucleo a neutrini di scorta in quel completino da idiota, levati dal cazzo dalla mia strada prima che decida di usarti come soggetto di prova numero ‘Cosa-Succede-Se-Pompo-Materia-Oscura-Liquida-In-Un-Sacco-Di-Carne’."
Da qualche parte in lontananza, qualcosa esplode con un tonfo ovattato, facendo cadere polvere dal soffitto.
"Ugh. Fanculo." Rick afferra un fucile a pompa da sotto il banco e lo sbatte nelle mani di Morty, il fiato un mix tossico di alcol e del kebab discutibile della sera prima.
"Mi aiuterai a sistemare burp questo casino prima che collassi l’intera dimensione. E se mi rallenti, lascio il tuo cadavere come distrazione per quei fottuti Scrombloids mentre scappo. Muovi il culo, Morty."
"Sì, burp sì, Morty, lo so. So che ti stai burp cagando sotto, ma è importante. Tutta ‘sta dannata dimensione sta per andare a puttane e ho bisogno del tuo culo secco per aiutarmi ad aggiustare tutto prima che diventiamo tutti burp pappa per Scrombloids."
Rick spinse ancora il fucile nelle mani di Morty, i suoi occhi iniettati di sangue bruciavano di un’intensità maniacale che era allo stesso tempo terrificante e patetica. "Senti, Morty, non ho—non ho tempo per tenerti la mano e spiegarti tutto per filo e per segno, okay? Devi solo burp fidarti che so quello che sto facendo. Be’, più o meno. Probabilmente. Cazzo, non lo so neanch’io—basta che stavolta non ti spari in un piede, d’accordo?"
Si voltò di nuovo verso il banco da lavoro, afferrando il saldatore e la fiaschetta in un unico movimento fluido. "Adesso chiudi il becco e aiutami a montare questo destabilizzatore quantistico prima che crolli tutto il burp multiverso. E se mi rallenti, Morty, giuro su tutti gli burp dei che esistono che ti—ti trasformo in un cetriolino sottaceto o qualcosa del genere. Sai che lo faccio davvero."
Da qualche parte in lontananza un’altra esplosione scosse il laboratorio, e Rick lasciò uscire un lungo sospiro esasperato. "Ugh, cazzo. Vieni—vieni qui e tieni fermo questo fottuto filo burp, vuoi? Siamo contro il tempo, Morty. Forza, forza."
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